Via Brughiera, 49
Villa d’Almè (BG)
«Qui bene latet bene vivit» starebbe a pennello sul cancello che conduce alla casa che Stefano Arrigoni ha trasformato, negli anni Novanta, in un ristorante di gran classe. C’è infatti bisogno di varcare l’ingresso e salire qualche scalino per rendersene conto. Rifiniture e arredi di valore nelle sale; cantina antica con pareti in sasso dove stuzzicare un aperitivo di livello super (sull’affettatrice salumi di grande qualità e dal bancone formaggi altrettanto ben scelti); pergolato in giardino per l’estate. # In sintonia la cucina, realizzata in comunione d’intenti con un altro Stefano, chef Gelmi. Avvalendosi di materie prime di qualità, Gelmi elabora piatti di grande raffinatezza. Seguendo un percorso di messa a punto minuziosa e cesellando ogni passaggio, la cucina si è evoluta costantemente mantenendo sullo sfondo l’impronta toscano-lombarda delle origini. Tra le ultime creazioni: caldo-freddo di fiori di zucca in tempura con zucchine trombetta al basilico e maionese ai limoni bruciati; patata pasta gialla alla forchetta con uovo e caviale; benfatti di ossobuco di vitello con piselli alla caipiroska con brodo di verdure e midollo; minestra di pasta rotta e mandorla con anguilla alla brace; spiedino di gamberi bianchi di Santa Margherita con salsa al miso e insalata ai semi di zucca tostati; piccione alla vaniglia, due salse e il ragù dei suoi fegatini con crauti marinati. Non da meno i dolci, come il gelato alle mandorle di Noto con marmellata di agrumi sardi e cioccolato soffiato. # Servizio adeguato, professionale ma non ingessato, e selezione dei vini super con cantina di conservazione – e di osservazione – magnifica. Menu degustazione a 110 e 120 euro; alla carta si parte da 70 euro.