Piazza della Chiesa, 7
Cornaredo (MI)
Sull’altro lato della piazza rispetto a D’O, oltre l’olmo, Davide Oldani ha aperto – nomen omen – Olmo. Solo tre tavoli, e quattro posti al bancone della cucina a vista dove Riccardo Merli e Ricky De Franceschi preparano un unico menu degustazione di sei pietanze (offerto a 120 euro; che a pranzo possono diventare 65, per tre pietanze) che muta stagionalmente. # Non si tratta del solito ‘bistrot di…’: di una seconda insegna gemmata al fianco di quella più nobile e nota. Olmo appare ben radicato (e non a caso si usa questo verbo) in una filosofia propria. O quantomeno più marcato rispetto a D’O nello sviluppare, su due binari paralleli, una idea di territorialità e di creatività che trovano la loro quadratura nella piacevolezza del piatto. Insomma, la sicurezza data da una materia prima buona e da preparazioni tecnicamente ineccepibili, capaci di sviluppare tutte le potenzialità degli ingredienti alla luce della reinterpretazione di ricette storiche, che, di volta in volta, assumono la forma di un cappon magro di pesci e crostacei in gelatina con salsa al prezzemolo e aceto di Franciacorta. O di un asparago gratinato alla milanese con zafferano e Monte stravecchio (piatto geniale, che riprende alcuni elementi della cucina meneghina mimando l’accoppiata asparagi-uovo). E di un sontuoso polletto alla Marengo con gamberi e pomodoro marinda. # La cantina è ristretta perlopiù a etichette regionali, ma chi lo desidera può comunque scegliere dalla carta di D’O. Il servizio è cordiale e attento, e si muove in lodevole sincronia con la cucina.