Via Trieste, 1/B
Cernobbio (CO)
«Untitled»: questo il nome, ispirato a un’opera di Jean-Michel Basquiat, del menu di cacciagione proposto da Davide Caranchini nella stagione invernale 2023-2024 (170 euro). Uno show, più che un menu, in cui fantasia, ricerca e capacità tecnica si traducono in concentrazione di sapore e in equilibri centrati sul filo del rasoio. Difficile da credere quello raggiunto del primo antipasto, gamberi rosa dell’Adriatico crudi serviti con salsa di lepre in carpione: una forzatura all’apparenza, un esempio di armonia all’assaggio. Almeno quanto l’altro piatto di terra e mare dello stesso menu: lo stracotto di germano in umido con ostriche, purea di anacardo e finocchio marino. Perfino i dessert parlano la stessa lingua, incrociando la cacciagione con gli agrumi, come nel caso di «Piuma all’arancia e arancia alla piuma» e con il cacao nella torta di cioccolato e lepre. # Ad accentuare la stagionalità della cucina di Caranchini, quando «Untitled» si ferma, inizia la versione più brillante, quella primaverile, di «Green power» (100 euro), menu interamente vegetale presente tutto l’anno in diverse versioni. Il terzo e ultimo menu è «Revolution Revival», a mano libera e a sorpresa (cinque portate a 100 euro; sette a 120). # La brigata di sala è giovane e preparata; la carta dei vini ben strutturata. Per chi non si lascia tentare dai menu degustazione c’è la possibilità di scegliere alla carta a poco più di 100 euro.