Lombardia a Tavola

Masuelli, con il suo bancone all’ingresso, le sue salette un po’ d’antan e la boiserie alle pareti, è una istituzione a Milano, anche perché rappresenta un tipo di ristorazione che oramai (purtroppo!) comincia a scarseggiare, o, peggio, a imbastardirsi, nella capitale economica d’Italia. La storia di questa insegna risale ai tempi della Milano del boom quando, dalle altre regioni, si arrivava qui in cerca di fortuna. La famiglia Masuelli (che, di generazione in generazione, è ancora al comando) giungeva dal limitrofo Piemonte e qui – su uno dei viali di quella che al tempo era ancora periferia – trovò lo spazio giusto per aprire una trattoria che proponesse le ricette tipiche sabaude. Fu un successo, anche perché a queste si affiancarono presto anche alcuni classici locali, come il risotto allo zafferano, la cotoletta e l’ossobuco. # La storia continua ancora oggi, con immutata passione da parte della cucina e immutata soddisfazione da parte degli ospiti. Il vitello tonnato è una delizia. Gli agnolotti (in stagione proposti con tartufo) sono immancabili. E la cotoletta in versione uregia d’elefant impanata nei grissini è fra le più sontuose e gustose che si possano mangiare. # Cos’altro aggiungere, poi, se non che il servizio è cortese e sorridente e che la selezione dei vini è ampia e a prezzi corretti? Giusto una raccomandazione: prenotare è indispensabile, pena la delusione di non trovare posto. Il conto? Un’inezia: 50 euro per il menu; una decina in più se si ordina alla carta.