Lombardia a Tavola

Qui si è fatta la storia, sia d’Italia, sia della cucina italiana. Il Ponte della Gloria è lì, a pochi metri, a ricordare la battaglia dell’8 aprile 1848 che vide protagonisti i nostri bersaglieri, schierati contro l’esercito austriaco. Eppoi c’è questa locanda, che già esisteva al tempo di quei fatti eroici e già allora era di proprietà della famiglia Ferrari. Una saga, la loro, culminata fra gli anni Ottanta e Novanta dell’ormai secolo scorso quando qui – l’insegna era stata battezzata Al Bersagliere – giungevano da tutta Italia per gustare i piatti di una cucina che aveva pochi eguali. # Sono passati poco meno di trent’anni da quei tempi, ma ai fornelli troviamo ancora quel Massimo Ferrari (coadiuvato dal figlio) che era stato l’artefice di quell’exploit. Certo, ora sono dismessi i gradi dell’alta ristorazione, ma la mano, le conoscenze, il sapere rimangono, e vivono in piatti che – seppur non più complessi come quelli di allora – sono comunque preparati con enorme attenzione. L’insalata di fegato grasso e le lumache al burro e prezzemolo – per esempio – rileggono due classici di derivazione francese, mentre di più pura tradizione virgiliana sono i tortelli di zucca (dal ripieno morbido e profumato) e i bigoli al torchio con le sarde. Carne e pesce di mare si inseguono fra i secondi, e non mancano neppure alcune proposte prettamente vegetariane. # La carta dei vini è centrata su una selezione di buone etichette nazionali (si fa eccezione solo per gli Champagne), proposte a prezzi corretti. Il servizio è attento. Molto bello è, d’estate, mangiare sulla terrazza, giusto a fianco del fiume Mincio. Il conto si attesta di poco sotto i 50 euro.