Lombardia a Tavola

Si devono percorrere le strade della Bassa, sino quasi all’argine del Grande fiume per arrivare a questa antica casa del XIX secolo, spersa fra i campi. Eppure, una volta varcata la soglia, ci si trova in un locale curato e accogliente, diviso in tante piccole salette con travi a vista e tavoli ben vestiti, animato dalla personalità simpatica della proprietaria, Antonella Mazzola, che accoglie gli ospiti e prende le comande. # La cucina è tipica e territoriale, ed è fatta con le giuste attenzioni alla materia prima e i giusti riguardi ai fornelli. Insomma, nessuna pesantezza eccessiva, neppure in quei piatti che – per tradizione – sono particolarmente ricchi e grassi. Sicché si può cominciare con una insalata «dei Gonzaga» (ovvero petto di cappone sfilacciato con pinoli, uvetta e canditi, secondo una ricetta del Seicento codificata dal cuoco di corte dei duchi mantovani Bartolomeo Stefani), proseguire con le tagliatelle al ragù o con i tortelli di zucca (entrambi ottimi: sfoglia perfetta, sugo e ripieno da manuale) e terminare con un roast beef con patate d’alta scuola. La bignolata (tipico dolce della Bassa, ricco e goloso) con zabaione è imperdibile. # La cantina, seppur non vasta, propone comunque un discreto numero di bottiglie, non solo locali. Il servizio è cortese e presente. Molto bello, nella stagione clemente, è mangiare nel dehors. Il conto, davvero moderato, si attesta intorno a 45 euro.