— Il Cigno
Piazza Carlo d’Arco, 1
Mantova
Il Cigno
Turno di chiusura: lunedì; martedì; domenica sera
Ferie: dieci giorni in gennaio, quindici giorni in agosto
Il ristorante Il Cigno ha da poco cambiato gestione. I suoi fondatori, Gaetano e Alessandra Martini, hanno, dopo cinquantacinque anni di onorato servizio, passato la mano, godendosi finalmente la meritata pensione.

Il ristorante Il Cigno ha da poco cambiato gestione. I suoi fondatori, Gaetano e Alessandra Martini, hanno, dopo cinquantacinque anni di onorato servizio, passato la mano, godendosi finalmente la meritata pensione (non pensiate, però, che Tano se ne stia con le mani in mano: tutt’altro! Continua a produrre ottimo vino nella sua tenuta nei pressi di Monzambano: si veda la scheda a esso dedicata nella sezione «Vini»). # Per consuetudine e ragionevolezza si sarebbe dovuto dare un giusto periodo di rodaggio alla nuova gestione, prima di inserire di nuovo l’insegna in Guida. Ma per l’assoluta autorevolezza de Il Cigno (uno dei primi grandi ristoranti italiani, già negli anni Settanta), per la storicità di questo luogo che merita il massimo rispetto, e pure per il fatto che i nuovi proprietari – la famiglia Antoniazzi (dell’omonima pasticceria di Bagnolo San Vito) – paiono muoversi nel solco tracciato da Tano e Sandra, si fa una eccezione: d’altronde semel in anno licet insanire! Si varchi quindi il nobile portone di questa aristocratica dimora per tuffarsi nella gonzaghesca ‘cucina di principi e di popolo’: non mancano il petto di cappone alla Stefani (in agrodolce, con pinoli e uvetta), i tortelli di zucca e amaretto, il luccio in salsa, le lumache alla mantovana. Così era in passato, così è – per fortuna – ancora oggi, e così ci auguriamo, tutti noi che questo luogo abbiamo visceralmente amato, sarà nel futuro. # La cantina, non più ricca come prima, offre comunque qualche buona etichetta. Il servizio è attento come sempre. Il conto, per tre piatti, si attesta intorno a 70 euro.