Via Luigi Majno, 18
Busto Arsizio (VA)
Certezze, incrollabili certezze, in questo consolidato e avvolgente ristorante, che sembra quasi un salotto di casa, con il suo bel parquet, i suoi tavoli con lunghe tovaglie, le numerose sparse suppellettili e i tanti quadri alle pareti. # La cucina tiene il passo di cotanto rassicurante classicismo e, senza troppi legami territoriali, propone, fra carne e pesce (ma ci sono anche un paio di pietanze vegetariane), piatti di soddisfazione, ottimamente eseguiti, con lodevole attenzione nelle cotture e nell’uso (assai parco) di grassi e condimenti. La qualità della materia prima si riflette – per esempio – negli scialatielli al pescato del giorno con gamberi, scampi, seppie, calamari, cappesante, cozze e «tre pomodori»; nei tagliolini all’astice, gamberoni e aragosta con pomodorini confit e basilico; nel filetto di stoccafisso in brandade mantecato con patate e latte; nel capretto di Normandia pré salé al forno e quindi in padella con il suo jus e patate. Classici e golosi i dolci. # La cantina è sufficientemente fornita di pregiate bottiglie italiane, con qualche divagazione Oltralpe. Il servizio è attento, ma non formale. Il conto, per quattro piatti, si attesta intorno a 70 euro.