Via Giuseppe Meda, 2
Milano
Il ristorante, inaugurato nel 2015, dopo qualche mese di chiusura, si è rinnovato: la sala ha assunto una nuova dimensione, con tende che sembrano delimitare ideali palcoscenici, mentre eleganti lampade illuminano direttamente i tavoli e sofisticate carte da parati ricoprono le pareti. # Ai fornelli continua a regnare Matias Perdomo, chef di origine uruguayana che si è fatto conoscere e apprezzare per la sua creatività immaginifica, capace di legare fra loro elementi appartenenti a diverse tradizioni gastronomiche alla luce di una sensibilità e una tecnica al di fuori del comune, senza tradire però una complessiva linea di piacevolezza gustativa improntata a nettezza e perfezione. I menu degustazione offerti sono due, concettualmente molto diversi: «Riflesso» e «Riflessioni» (entrambi a 180 euro), proposti senza specificare i piatti che li compongono. «Riflesso» è un susseguirsi di portate che stupiscono in una danza di suggestioni e spunti, talvolta stravolti e irriconoscibili, come la «finta fragola», che si rivela essere un peperone tonnato. «Riflessioni» – invece – abolisce il passato: tutto giocato al presente, si muove con accostamenti inusuali (quasi impensabili) fra materie prime italiane e foreste, come nel caso della razza con funghi enoki, popcorn e shiso. # La cantina è ricca di etichette italiane e straniere, proposte a prezzi adeguati al contesto. Il servizio, che sfugge la fredda formalità, è di inappuntabile cortesia ed eleganza.