Lombardia a Tavola

In una bella corte di campagna, dotata di confortevoli stanze e magnifico dehors per la stagione calda, si celebrano i riti della cucina di qualità, con una particolare predilezione per le ricette a base di carne (seppur sia presente anche una piccola proposta di pesce di mare). L’ispirazione è ovviamente territoriale, e le materie prime sono in larga misura reperite nel circondario, ma non mancano sia una ricerca di ingredienti di particolare eccellenza (per esempio carne Wagyu, prosciutto Pata Negra, acciughe del Mar Cantabrico…) sia il vasto utilizzo delle cotture alla brace. # In tutto questo il giovane cuoco mostra di muoversi con cognizione: le basi appaiono, infatti, ben apprese (i risotti hanno cottura e mantecatura da manuale), ma pure il piglio d’estro appare ben meditato e indirizzato. A tal proposito, citando il millefoglie di melanzane con «tre consistenze di Parmigiano: caldo, freddo e croccante», si può pure mettere in luce come la creatività della proposta non sfoci mai in incomprensibile cerebralismo o – ancor peggio – in mera provocazione, ma piuttosto viaggi ben parametrata su gusto e piacere della tavola, come nel caso – altro esempio – della succulenta coscia di germano reale, cotta in forno a legna, con arancia, cipollotti e il suo sugo. # La cantina tiene il passo, offrendo un buon numero di referenze, anche blasonate, a prezzi corretti. Ottimo servizio. Tre sono i (convenienti) menu degustazione: a 55, 70 e 90 euro. Intorno a 75 ordinando alla carta.